I Replacements in 19 versioni “Made In Italy”

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Il 16 dicembre scorso è uscito il primo tributo italiano ai Replacements, grazie a una cordata di etichette (Moquette Records, Dischi Soviet Studio e Dynamic & Economic Sound Records) e alla devozione per la band di Carlo Pinchetti, deux-ex machina di un progetto lungo due anni di lavoro.

La compilation vede la partecipazione di diciannove tra artisti e band del sottobosco indipendente italiano, soprattutto nell’ambito lombardo. I Replacements non necessiterebbero di introduzioni (in un mondo ideale): culto assoluto dell’underground sono quelli che non ce l’hanno fatta, ma che nemmeno ci hanno provato, nonostante un carisma spropositato e la presenza, in Paul Westerberg, di uno dei migliori songwriter di sempre. La loro legacy giunge così alle nostre orecchie in un ventaglio incredibile di generi, dal punk-hardcore (“Stuck In The Middle” targata Temporal Sluts) al country-folk (nei Broomdogs di “Portland”) passando per il jazz di “Nightclub Jitters” ad opera di Claudia Buzzetti & The Hootenanny. Questa varietà di soluzioni e l’oltrepassare i propri limiti dei nomi coinvolti rende il tributo migliore del più noto “We’ll Inherit The Earth” del 2006.

Highlights di “Graduate Unskilled”, titolo estratto dalle liriche dell’anthem “Bastards Of Young”, sono una “Kiss Me On The Bus” resa da L’Armata Delle Tenebre alla stregua dei Magnetic Fields di “Distortion” e una meravigliosa “Sadly Beautiful” eseguita dallo stesso Pinchetti – chitarra e voce anche nei Lowinsky – con ospite d’eccezione Peter Mayhew, tastierista dei Gently Tender ed ex-Palma Violets. Per citare una label che però qui non c’entra nulla, Italians Do It Better.


Foto di Greg Helgeson