[T4ATF!] Akusmi, μ-Ziq, Weils, Rubblebucket

Siamo nelle vacanze di Natale e magari avete anche più tempo per ascoltare cose nuove. Ecco, tipo queste, uscite negli scorsi mesi e non molto veicolate in giro.

AKUSMI, “Fleeting Future” (Tonal Union, 2022)

Akusmi è il moniker del producer e multistrumentista francese (ma di stanza a Londra) Pascal Bideau, e “Fleeting Future” è il sorprendente esordio: un jazz cosmico dalle contaminazioni elettroniche e l’uso del sax che porta in altri mondi. Suonano anche Ruth Velten (alto sax, soprano sax), Daniel Brandt (drums, synths) e Florian Juncker – trombone


μ-ZIQ, “Magic Pony Ride” (Planet Mu, 2022)

Non ha bisogno di molte presentazioni Michael Paradinas aka μ-Ziq: attivo fin dagli anni ’90 nell’ambito della IDM e fondatore dell’etichetta Planet Mu, è uno dei producer elettronici londinesi più influenti. “Magic Pony Ride” è il suo 14esimo album sotto il nome di μ-Ziq (Paradinas ha anche tanti altri alias all’attivo) ed è un tuffo nella jungle più divertente, come se fossimo ancora nel 1997.


WEILS, “Fugue State” (autoprodotto, 2022)

I Weils sono una band svedese che fa inverted blues, una sorta di blues cosmico polleggiato e da trip: basta ascoltarsi i 20 minuti di “To Apeiron” per entrare in una sorta di limbo drogato e senza uscite. “Fugue State” è invece l’album, un lungo e meditativo pezzo di questo strano blues d’ambiente in cinque atti che si estende per oltre 1 ora e 35 minuti.


RUBBLEBUCKET, “Earth Worship” (autoprodotto, 2022)

In questo T4ATF! eravamo rimasti in Europa, per cui mancava qualcosa al di là dell’Oceano: i Rubblebucket (in copertina) sono newyorkesi, attivi fin dal 2008 e questo è il loro sesto album. Vengono definiti art-pop ma a mio parere hanno diverse anime tendenti ai ’70 e all’indie degli anni Zero.

(Paolo Bardelli)