Simone Graziano, 7 brani per raccontare il suo ultimo album

Embracing the future” è il primo disco solista  (pubblicato da Auand Records) di Simone Graziano, pianista in giro da diverso tempo e con diverse formazioni alle spalle.

Registrato interamente dall’artista nella propria casa con due microfoni quasi a contatto delle corde del suo pianoforte preparato Yamaha C3, “Embracing the future” è un viaggio alla ricerca delle possibilità timbriche dello strumento. Fulminato dopo aver registrato della musica inserendo il proprio telefono nella cassa del piano, Graziano ha deciso di modificare il proprio strumento per valorizzarne i toni scuri e regalare al pubblico un ascolto ‘da dentro allo strumento’. 

Simone Graziano sarà anche in tour, dal prossimo sabato fino al 20 Febbraio: lo potrete trovare il 12 Febbraio all’ Atelier Musicale – Milano; il 13 febbraio alla Cantina Bentivoglio – Bologna; il 18 febbraio alla Casa del Jazz –  Roma; infine il 20 febbraio al Pisa Jazz con la danzatrice Claudia Caldarano.

Abbiamo chiesto a Simone Graziano 7 brani che lo hanno ispirato per la realizzazione di “Embracing the Future”, ecco le sue scelte.

1. BILLIE EILISH – When the Party’s over

Uno dei brani che meglio raccontano il nuovo modo di concepire la vocalità contemporanea e l’approccio alla produzione “pop”. appena ‘ho sentita non ho potuto resistere dalla tenatazione di farne una rendition in piano solo!

2. JON HOPKINS – Open Eye Signal

Dall’album “Immunity” di Jon Hopkins, uno dei padri contemporanei del suono moderno, l’erede di Brian Eno. È per me una fonte continua di ispirazione proprio nel rapporto tra l’intenso tessuto ritmico e la leggerezza melodico/vocale che si muove sopra.

3. BRAHMS – Variazioni op.21 n1 su un tema originale

Nel mio disco ho scritto un brano intitolato “Brahms tears”, in cui immagino proprio Brahms che nel suonare il suo brano si commuove. L’op.21 è una perla tra le composizioni di Brahms, lontana dal virtuosismo delle Rapsodie o delle altre variazioni per pianoforte, rappresenta un mondo intimo fatto di ampi spazi e larghe melodie.

4. DEBUSSY -Reflet dans l’eau (suonato da Daniil Trifonov)

Uno dei brani per pianoforte che piu ha influenzato il mio linguaggio pianistico. E Trifonov incarna in modo sublime il pensiero del vero virtuoso: tutta la tecnica sempre e solo a servizio del suono e dell’emozione.

5. CRAIG TABORN – Now In Hope

Craig Taborn, pianista improvvisatore tra i più straordinari al mondo capace di svelare mondi ignoti del pianoforte. Anche per Craig l’attenzione per il suono è tutto.

6. DAVID BINNEY feat. JEN SHYU – Seen

David è uno dei più grandi sassofonisti e compositor viventi. in questa song racconta come oggi si possa ancora creare una melodia bellissima e moderna! Per me sempre stato una infinita fonte di ispirazione.

7.  LESTER YOUNG feat. NAT KING COLE – Body and Soul

Lester Young per me rappresenta la ricerca personale e individuale del suono. Il lavoro che ogni musicista deve fare per potersi sentire tale.