QUANDO TUTTO DIVENTÒ BLU, “Quando Tutto Diventò Blu” (La Tempesta Dischi/Black Marmalade Records, 2021)

La prima volta che lessi “Quando tutto diventò blu” di Alessandro Baronciani, la mia mente andò ad elaborarne una appropriata colonna sonora. Mi piace pensare che, anche prima di nascere, questo fumetto abbia assorbito musica. E non potrebbe essere altrimenti. Baronciani, musicista (che Dio abbia in gloria gli ALTRO), fumettista, artista a 360°, ha cercato di raccontare attraverso l’arte del disegno, un terribile male che potrebbe assalire ognuno di noi; l’ansia e la paura di perdersi nella profondità della nostra psiche. Attacchi di panico violenti che destabilizzano il normale corso degli eventi; come si può vivere avendo paura senza sapere di cosa avere paura?

Già questa incredibile graphic novel aveva trovato spazio trasformandosi in spettacolo, dove musica e disegno si abbracciavano su un palco e cercavano di raccontare in maniera più completa qualcosa difficile da raccontare. Ora questa transumanza da linee di inchiostro blu a note musicali diventa finalmente un disco.

Blu anch’esso.

Quieto e apparentemente calmo, come una corrente in risacca, ma anche agitato e minaccioso, come un male di vivere che ti sorprende senza avvisare.

Nel fumetto c’è una frase che dice “Bisognerebbe cercare di capire sempre cosa ti fa stare male ……. magari prima di stare male. E poi cosa ti fa stare bene…anche se potrebbe essere la cosa più difficile.” Ecco, il disco cerca (e ci riesce egregiamente) a trasmettere la stessa sensazione di precarietà, di ansia, ma anche di risalita, di speranza nel vedere una luce ondulata e sempre più chiara attraverso i riflessi del mare. Lo fa in appena mezz’ora, con un dream-pop etereo, minimale eppure carico di pathos, con synth che paiono onde, chitarre (Nuccini dei Giardini di Mirò) che assomigliano a schiuma, parole (Ilariuni dei Gomma) che sono correnti calde.

Un esperimento riuscitissimo, che conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che l’Italia ha la sua arte. Anche se per cercarla, bisogna andare in profondità, rischiando a volte di perdersi.

Nel blu, dipinto di blu.

80/100

(Nicola Guerra)