“Sovrappensiero” attraverso 5 luoghi, scopri il nuovo singolo dei Tonno

“Sovrappensiero” è il nuovo singolo dei Tonno disponibile dal  31 gennaio su Spotify e tutte le principali piattaforme streaming per Woodworm Label, distribuito da Universal Publishing.

Tonno sono la tribute band degli Zaino. Nel 2018 i Tonno pubblicano il primo EP omonimo, riscuotendo un forte interesse da parte della stampa specializzata che ne risalta l’unicità e l’immaginario dalla fortissima connotazione personale. Attraverso esibizioni in giro per l’Italia in festival e venue di grande spessore come il Mi Ami FestivalReset Festival di Torino e Largo Venue w/ Pop X, i Tonno sono stati in grado di crearsi una nutrita fanbase entusiasta e realmente legata al progetto. Il clamore suscitato dal successo dell’Ep scatena l’ interesse dell’ etichetta Woodworm Label per la quale è prevista la pubblicazione di un album questa primavera.

Sovrappensiero” è un malinconico percorso fra un passato non ben identificato – fatto di ore passate da piccoli con gli amici a catechismo in cui “ogni cosa aveva un po’ più tempo” – e un presente che perde (o ritrova?) il suo senso in una festa universitaria della facoltà di Agraria. Rimanendo fedeli al processo che genera la loro musica, i Tonno propongono un testo fatto di immagini sature, accompagnato da una sezione ritmica preponderante attorno alla quale si aggirano nuvole di chitarre e synth.

“Mi ricorda di quando ero una ragazza e andavo a sentire i Serranda alla festa di agraria nell’indifferenza dei gatti drogati e non mi accorgevo che Porta al Prato smostrava perché la musica era alta e i miei pensieri altrove. Forse è così che si diventa satanisti kawaii”

Sovrappensiero” è stato prodotto da Andrea Marmorini, registrato e mixato presso il Rooftop Studio di Arezzo da Marco Romanelli mentre Daniele Sinigallia ha curato il master. Il progetto grafico è a cura di Tonno.

“Sovrappensiero” è un po una passeggiata e non sappiamo cosa si immaginano gli altri ma questi sono alcuni dei trip che ci siamo auto-fatti al riguardo, niente di che:

1) Campino della chiesa“C’era un tempo in cui ogni cosa aveva un po’ più tempo \ in cui facevo
merenda dopo catechismo”
A catechismo tutto bene. Dopo catechismo si andava al campino e lo odiavo. Una volta un ragazzo più
grande mi ha sputato sui pantaloni nel campino. I miei amici si sono congelati e dopo mi hanno detto “ fossi stato in te gli avrei tirato un calcio nelle palle” ma non credo lo avrebbero fatto. Quello che mi ha sputato lavora in una cartoleria e l’ho salutato con piacere qualche tempo fa.

2) Fiume dietro le fabbriche – “C’era un tempo in cui ridevo a messa con gli amici \ tornavo a casa
mangiavo e poi andavo in bici”

Andavamo in bici nelle fabbriche abbandonate dietro la stazione ed era bello scoprire i posti segreti e rompere i sanitari con i sassi. A un certo punto i più grandi hanno deciso che quei posti erano perfetti per masturbarsi in gruppo, il sogno si è finito ed è iniziato il resto della nostra vita.

3) Porta al Prato, Firenze – “Sovrappensiero si è messa le cuffie e ha cominciato a camminare\verso
il giorno che muore\verso il sole che cade”

Una sera vado col Bravi a sentire Marracash ma abbiamo bevuto troppo, quando siamo dentro al locale lo perdo di vista, lo vado a cercare fuori ma inciampo nelle biciclette e il buttafuori mi dice che non posso rientrare in questo stato allora dico ok vado a casa ma è quasi mezzanotte e il locale è fuori Firenze allora corro alla fermata per prendere l’ultimo autobus e ce la faccio. Appena parte cado in terra e quando mi rialzo non trovo il telefono allora scendo alla fermata dopo per tornare indietro a cercarlo ma poi ce l’avevo in tasca e niente… era l’ultimo bus. Allora mi avvio a piedi e comincia a piovere e mi fermo a riprendermi sotto un cavalcavia ma la ragazza che c’è sotto mi dice che se sto li i clienti non si fermano e allora devo ripartire. Dal Viper a Borgo Pinti sotto l’acqua, quando ho visto Porta al Prato è ho capito che ero arrivato in città volevo piangere. Mesi dopo ho realizzato di aver incontrato quel tizio tipo metallaro di masterchef
che ha fatto un “piato che somilia e asagia come pezo di merda”.

4) Parco delle Cascine, Firenze – “Sovrappensiero si è tolta le scarpe e ha imparato ad assaggiare/con
i piedi la terra, con i piedi l’erba”

qualche anno fa ero a giocare a frisbee di pomeriggio con amici, un bambino cominciò ad osservarci, si avvicinò e mi chiese “quanti anni hai?”. Alla mia risposta rimase zitto, poi guardandomi mi disse “Di solito a 27 anni si fanno altre cose…”. Chiaramente ero scalzo.

5) Letto – “Quante canzoni ci vogliono per tornare a casa da qua ?”

Mi faccio tutta la strada per tornare, fa freddo, è tardi e mi gira la testa e sogno il letto. Quando ci sono dentro non riesco a dormire mai dio bono