Billy Bragg, Mojotic Festival, Sestri Levante, 7 agosto 2017

Anche quest’estate – luglio, agosto, settembre 2017- in quel di Sestri Levante gli organizzatori del Mojotic Festival fanno incontrare mare e musica. L’ex Convento dell’Annunziata e il Teatro Conchiglia, immersi entrambi nella brezza marina, ospitano una rassegna di concerti estivi. Lunedì 7 agosto è stato il turno di Billy Bragg, musicista e attivista di sinistra inglese. Per l’occasione il cantautore è ritornato alle (sue) origini, a quando da giovane suonava per strada, faceva il “busker” e pubblicava un disco solo chitarra e voce come “Life’s A Riot With Spy Vs Spy” (1983). Sul palco, infatti, Bragg si presenta da solo (o quasi), con le sue due chitarre – l’acustica e la Jim Dyson Tone Deluxe argentata – e si fa accompagnare in qualche breve passaggio da Cj Hillman (Pedal Steel Guitar e Rickenbacker). Giocoforza i brani, senza una vera e propria band a sostenerli, riacquistano la forma originaria riuscendo a suonare più espressivi che mai, come accadeva nella prima metà degli anni ottanta, quando uscivano “Brewing Up With Billy Bragg” (1984) e “Talking with the Taxman about Poetry”(1986), album con arrangiamenti scarni, essenziali.

E quando si parla di amore, di vulnerabilità emozionale e di lotta/critica sociale e politica, la potenza di una chitarra (acustica o elettrica) non ha eguali: Billy Bragg lo sa bene. Nella serata ligure, ancora una volta, il musicista inglese dà voce, in maniera nuda e pura, a un suono che unisce senso della melodia, energia punk, canzone di protesta, cantautorato intimista : dalle classiche love song – “The Milkman of Human Kindness”, “Greetings to the new Brunette” – agli inni “Between the Wars” (ispirato dallo sciopero dei minatori del 1984-1985), “There is Power in a Union” (adattato sulle musiche di “Battle Cry of Freedom” di George Frederick Root); dalle reinterpretazioni del paroliere combattivo di Woody Guthrie agli episodi più recenti, “The Sleep of Reason”- il titolo riprende quello di un’incisione all’acquaforte di Francisco Goya, “Il sonno della ragione genera mostri” – dettato dalla situazione socio-politica attuale (gli Stati Uniti con Trump Presidente, l’Inghilterra del dopo Brexit) e “King Tide and the Sunny Day Flood” (tradotto in italiano “inondazioni di giornate soleggiate”) sul cambiamento climatico in atto sulle coste americane. In due ore (circa) di concerto, quindi, con un palco minimale, le canzoni di Bragg trovano il giusto spazio.

Scaletta:
Sexuality
The Warmest Room
I Ain’t Got No Home (Woody Guthrie cover)
King Tide and The Sunny Day Flood
Accident Waiting to Happen
The sleep of Reason
Must I Paint You a Picture?
The Price I Pay
Levi Stubbs’ Tears
Way Over Yonder in the Minor Key (Woody Guthrie cover)
She Came Along to Me (Woody Guthrie cover)
Handyman Blues
Greetings to the New Brunette
Why We Build the Wall (Anaïs Mitchell cover)
The Milkman of Human Kindness
Between the Wars
There Is Power in a Union
Bis:
I Keep Faith
A New England

(Monica Mazzoli)