SLIVOVITZ, “Liver” (Soundfly, 2017)

Dispiace poter scrivere “poco” del nuovo lavoro dei napoletani Slivovitz. E’ che si tratta di un live (distribuito solo in vinile) suonato presso Casa di Alex a Milano e, oltre l’atipicità della finale “Negative Creep”, tutto è davvero ben riassunto ed esplicitato al primo ascolto. Sono in sette e sono capaci di sollevare un bel groove con carica sensuale annessa, grazie al loro jazz rock tipicamente anni 70.

Si gioca facile citando i Weather Report senza spingersi sino a Frank Zappa che, in questo caso, c’entrerebbe poco, dato che, nonostante le frequenti imbeccati funky, gli Slivovitz sono capaci anche di effettuare un cambio di passo marcato e costituito da maggiore elettrica aggressività con i tempi che salgono vertiginosamente. Le sorprese di arrangiamento sono ovunque così come gli spunti degni di nota. Magari scovare (e godere pienamente di) tutto risulta più difficoltoso se non si conoce bene il gruppo e la sua storia. In ogni caso, davvero valido.

70/100

Giampaolo Cristofaro