[Mdc] Tinder e tinderiani: fenomenologia di un mondo

L’appuntamento mensile con un contenuto di Mangiatori di Cervello, per approfondire qualcosa di “altro” rispetto ai “soliti” contenuti kalporziani con lo stile e la visuale inconfondibile di MdC.

Tinder: cos’è? Tinder è una app, creata appositamente per smartphone, che grazie allo swipe permettere di mettere in contatto più persone. Come trovare persone su Tinder? Tinder ti offre la possibilità di restringere la cerchia di utenti attraverso le seguenti opzioni: puoi scegliere se farti mostrare uomini, donne o entrambi; puoi modificare la distanza di ricerca, che va da un raggio minimo di 2 km a uno massimo di 161 km; puoi scremare per età, da un minimo di 18 anni a un massimo di 55+.

Come funziona? Appaiono sul tuo profilo degli account Tinder che è possibile swippare verso sinistra per eliminare o verso destra per “mettere mi piace”, ma attenzione: anche una volta messo mi piace, a meno che anche l’altro profilo ricambi, nessuno lo vedrà. Esiste però anche il superlike, un like in grado di mostrarsi anche a chi non ha ricambiato, attivando addirittura una notifica di segnalazione.

Ad ogni modo, una volta che due profili si sono scambiati un cuoricino, è possibile iniziare una chat attraverso la quale  parlare e conoscersi.

Tinder è un’app piuttosto semplice e intuitiva da usare, ma la vera ricerca svolta si è incentrata su diversi miti da sfatare. Infatti è uso comune ritenerlo un sito di incontri sessuali occasionali e del tutto disimpegnati. Con mio grande piacere sono riuscita a sfatare questo mito, non tanto perché io ritenga poco morale tale scopo quanto perché, fin dall’inizio della ricerca, ero convinta ci fosse molto di più dietro gli utenti attivi.

Ho parlato con più di cento utenti tra uomini e donne e mi sono presentata con tutta sincerità a loro dicendo che ero là per delle ricerche: ebbene, solo meno del 10% di loro si è rifiutato di partecipare; chi invece ha deciso di farlo è stato di un’onestà disarmante, a costo di rivelarmi questioni scomode.

DONNE
È emerso dalle interviste fatte alle ragazze che oltre il 50% di loro non incontra nessuno degli utentiTinder; ciò nonostante, comunica attivamente (e quotidianamente) con diversi di loro contemporaneamente. Perché? Questa notevole percentuale si trova su Tinder per “ottenere delle conferme: trovo molto emozionante vedere che quando metto il like a qualcuno questo aveva già in precedenza ricambiato, mi diverto molto e mi aiuta ad acquistare sicurezza, non ci vedo nulla di male”. Ed effettivamente nemmeno io ci vedo nulla di male: in una società in cui non esiste più il corteggiamento in senso stretto dell’abitudine sociale, ma solo il like tattico, in quale altro modo le ragazze dovrebbero percepire di essere apprezzate?

L’altra percentuale usa Tinder per trovare l’amore o trovare persone con cui fare del sesso occasionale. Nessuna di loro però ammette di aver svelato le proprie intenzioni durante il contatto virtuale: hanno pazientemente aspettato di vedere come si evolvessero le cose per poi valutare se continuare la conversazione o annullare la compatibilità. Tinder, infatti, ci offre anche la possibilità di annullare la compatibilità qualora un utente si mostri non congruo alle nostre esigenze.

UOMINI
Le ricerche fatte sui ragazzi che usano Tinder si è mostrata decisamente più varia rispetto a quelle condotte sulle ragazze; infatti alla domanda “perché hai installato questa app?” le risposte più accreditate sono state le seguenti: per fare amicizia; per sentirmi meno solo di notte; per trovare la ragazza giusta; per trovare qualcuno con cui fare del sesso occasionale; per trovare compagnia quando viaggio per lavoro.

Eppure ho dovuto constatare come ci fosse un discrimine generazionale a stabilire le differenti esigenze: infatti solo i ragazzi dai 18 ai 23 anni (circa) soffrono di solitudine, hanno problemi a relazionarsi di persona con le ragazze, soffrono di timidezza e “non so cosa dire, quindi faccio una figuraccia e su Tinder visto che scrivo ci posso pensare prima, sento meno pressione”.

I ragazzi dai 23 anni (circa) ai 30 generalmente si trovano su Tinder per trovare persone durante i viaggi di lavoro o sesso occasionale e usano questa app come “un mezzo in più, rispetto a quelli convenzionali, per incontrare persone”: nessuno di loro ne necessita davvero, è un quid aggiuntivo; non si precludono comunque la possibilità di instaurare relazioni potenzialmente durature con l’altro utente.

Sia uomini che donne hanno trovato in questa app un modo alternativo per distrarsi, perdere tempo, conoscere persone. Ognuna di loro merita il rispetto dovuto a qualsiasi altra persona che decide di fare le medesime cose di persona fin dall’inizio. Siamo continuamente bombardati da mille informazioni senza alcun filtro comunicativo, recepiamo stimoli da ogni dove e condizioniamo le nostre giornate e i nostri momenti di relax sull’uso di questi social, che spesso non ci permettono neppure di separare il lavoro dalla vita privata, permettendogli di prendersi il maggiore spazio e tempo possibili all’interno della nostra vita. Ci creano una dipendenza, Tinder stesso crea una dipendenza: un utente medio apre la app dalle 6 alle 12 volte in 24 ore, alcuni di loro si svegliano di notte per controllare eventuali nuove compatibilità. Questo è ovviamente sconsigliato (così come l’uso improprio di qualsiasi altro social network) ed è paragonabile alle dipendenze dovute all’alcol o alla droga, in quanto in egual modo stimolano la produzione di ormoni come la serotonina.

Illustrazione di Giulio Mosca, Il Baffo

Illustrazione di Giulio Mosca, Il Baffo

Ma i creatori Sean Rad, Jonathan Badeen, Justin Mateen, Joe Munoz, Dinesh Moorjani, Chris Gylczynski, e Whitney Wolfe, sapevano quel che facevano, così hanno combinato suoni, vibrazioni e notifiche che risultano essere perfettamente sostitutive ai deficit provenienti dalle relazioni interpersonali di ogni giorno.

Le ricerche condotte sono state davvero interessanti, ho conosciuto virtualmente persone di ogni genere che si sono aperte con me e mi hanno dato fiducia, persone spesso sole e alla ricerca di qualcuno con cui scambiare due parole. I miti a mio avviso sono stati sfatati, e l’unicità di ogni singolo utente ha avuto la meglio sulle vaghe generalizzazioni che ho sempre sentito.

Consiglio Tinder? Sì, lo consiglio a chiunque abbia voglia di provarlo per un motivo o un altro, e incito chiunque lo usi a non vergognarsi a dirlo. Le relazioni che instauriamo di persona sono meravigliose: l’iniziale contatto con la persona, l’imbarazzo e la battuta uscita male… ma ciò non toglie alla app la possibilità che lo stesso possa avvenire in seguito.

(Virginia Fattori)

mangiatori mdc

a cura di www.mangiatoridicervello.com

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