[Playlist] Top 7 songs by LNDFK

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È uscito qualche giorno fa per Feelin’ Music “Lust Blue”, l’EP d’esordio della giovane LNDFK, sinuosa singer-songwriter italo-tunisina residente a Parigi e cresciuta a Napoli. Il sound che la contraddistingue prende vita proprio dal suo personale meltin’ pot, alimentato da nostalgie per la terra e le musicalità native e al tempo stesso da uno sguardo curioso sulle tendenze contemporanee: neo-soul, hip hop e jazz si mescolano a trame tribali ed etniche, in un mix elegante e sensuale.

L’EP si ascolta per intero sul suo Bandcamp. Ma non finisce qui: abbiamo chiesto a LNDFK di raccontare se stessa e il suo EP attraverso una playlist di canzoni. Eccole qui sotto.

Yussef Kamaal – Strings Of Light

Scelgo la seconda traccia di “Black Focus” uscito il 4 Novembre per Brownswood, per la particolare qualità del drumming, dell’interplay della sezione ritmica, degli strings visionari di Henry Wu che percorrono un viaggio sui binari del beat e, soprattutto, i musicisti presenti nella registrazione sono pre dotati di grande tecnica strumentale al servizio della musica.
Si consiglia l’ascolto di tutto il disco perché ne vale davvero la pena!

Donald Byrd – Cristo Redentor

Questo brano compare nel disco “A New Perspective” del ’64, composto da Donald Byrd per Blue Note. Il disco è entrato nella storia per il tipo di formazione scelta, un ensemble largo composto da: Donald Byrd – tromba, Hank Mobley – sassofono tenore, Kenny Burrell – chitarra, Herbie Hancock – pianoforte, Donald Best – vibrafono, Butch Warren – contrabbasso, Lex Humphries – batteria, Coleridge Perkinson – direttore musicale, Duke Pearson – arrangiamenti. La grandezza del pezzo è che, pur essendo costruito su due accordi, ha una potenza espressiva ed evocativa straordinaria. Ha un valore molto speciale per me perché è legata ad un ricordo: mi ritrovavo con Dario a Ponza, immersa nella natura e sotto un sole cocente, e ci sentivamo proiettati in un tipico immaginario morriconiano.

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Taylor McFerrin feat. Nai Palm – The Antitodote

“Early Riser” è il miglior lavoro del producer Taylor McFerrin, uscito per Breinfeeder nel 2014. Vede al suo interno delle collaborazioni incredibili come Robert Glasper, Thundercat, il padre, Cesar Camargo Mariano, Emily King, Marcus Gilmore e appunto Nai Palm. Cuore degli Hiatus Kaiytoe, è per me la fonte di ispirazione più importante al momento. Ho scelto questo brano perché, insieme a Taylor McFerrin, rappresenta la fusione tra due tra i modelli di estetica più all’avanguardia e rappresentativi del future-soul.

D’Angelo – Spanish Joint

Tratto dall’album “Voodoo”, pubblicato nel 2000, racchiude i migliori musicisti di quel periodo storico (Soulquarians) e rappresenta un capolavoro che lo rende uno tra i migliori dischi della storia del soul. Groove, suoni, tecnica di registrazione, arrangiamenti e la cura di ogni dettaglio lo rendono più interessante e formativo ad ogni ascolto. La nona traccia, che vanta la collaborazione di Roy Hargrove, Questlove, Giovanni Hidalgo, Charlie Hunter, è una combinazione perfetta di intrecci ritmici. Partendo da un beat salsa, la traccia scorre sull’accompagnamento brasiliano della chitarra, arricchita dagli arrangiamenti perfetti di Roy Hargrove ai fiati . Su questo scenario sensuale e latino la voce pulsiva di D’Angelo fa da collante.

Sonny Rollins – Why Don’t I?

Traccia di apertura del disco “Sonny Rollins Vol.2”, per Blue Note del ’57, vede dei giovani musicisti che da quel momento faranno la storia del jazz: Thelonious Monk, Horace Silver, Paul Chambers, J. J. Johnson e Art Blakey. “Why Don’t I?” è una composizione originale di Sonny che mi trasmette gioia come poche altre.
Noname – Sunny Duet Lei è una rapper americana di Chicago, conosciuta al pubblico grazie alla collaborazione con Chance The Rapper, e consacrata con il suo disco di debutto “Telefone”. Trovo il suo sound molto interessante e originale e rivedo in lei una genuinità senza precedenti che mi ha conquistata al primo ascolto. Il brano scelto è stato prodotto da Cam O’bi e Monte Booker. Ad avermi colpito particolarmente, oltre ad una scelta dei suoni che compongono la drum e la rendono veramente notevole, è stata la scelta del sample di scat, deduco realizzato con una Roland, che spacca!

Joey Alexander – Tour de force

Non potevo crederci , questo pianista tredicenne Indonesiano, mi ha lasciata senza fiato quando quest’estate ad Umbria Jazz l’ho ascoltato dal vivo per la prima volta: ho deciso di comprare il suo disco e dopo 4 mesi non ho ancora smesso di ascoltarlo. Il pezzo che scelgo, tratto “My Favorite Things” è “Tour de Force”: un brano be-bop di Dizzie Gillespie, traccia n.9 in cui ad accompagnare Joey ci sono dei nuovi talenti della scena newyorkese come Russel Hall (basso) Sammy Miller( batteria) e Alfonso Horne (tromba). L’energia che riescono a creare in questa traccia mi ricorda il motivo principale per cui bisogna suonare : la purezza, il divertimento, la leggerezza e la volontà di comunicare sensazioni positive agli ascoltatori.