LA FEMME, “Mystère”, (Born Bad Records, 2016)

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“Mystère” è il secondo album in studio della band di Biarritz, ed è uscito lo scorso 2 Settembre per Born Bad Records. Comprende 17 tracce per una durata totale di un’ora e 14 minuti, il tempo che richiede mettere insieme un progetto così multiforme e con così tante derivazioni.
La chioma dei La Femme affonda le sue radici negli anni’60 di Francois Hardy e di Lou Reed dal punto di vista dell’ispirazione e delle strutture basilari dei brani, ne sono un esempio “ Le Vide est tou nouveau Prènom” e “ Ou va le Monde”.
La presenza di synth, il flirtare continuo con l’elettronica, che suona tedesca come in “S.S.D.”, il dream pop che fa spesso capolino in canzoni come “Al Warda” o la fluttuante “Vagues” , garantiscono una pasta contemporanea ad un disco sicuramente difficile da decifrare nel suo concetto, ed è forse proprio questo l’obiettivo di Marlon, Sacha e gli altri. Mostrare il legame più sentimentale con la bellezza del passato ma al contempo la necessità di ricerca e di guardare al futuro, per distinguersi. Nel mezzo suona il gruppo francese, che non manca di strizzare l’occhio al movimento corporeo con “Always in the sun” ed anche agli anni 80.

Un racconto che espone al rischio di confusione da un lato ma che non attribuisce un’etichetta di genere al gruppo, il che costituisce certamente nota di risalto in un mercato sempre più omologato in categorie rigidissime.
Con una produzione complessivamente ben realizzata, Mystère si lascia ascoltare e piacere, non dimentichiamo che Magnèe & co. sono soltanto al loro secondo lavoro e hanno già individuato molte strade percorribili: scegliendo quella giusta con originalità avranno il futuro assicurato.

70/100

(Francesco Fauci)