The Flaming Lips, House of Blues, Las Vegas, 1 agosto 2013

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Anche in viaggio di nozze, il richiamo primitivo della musica rock mi ri-chiama a sé, rischiando di farmi immediatamente divorziare. Il sole caldo del deserto del Nevada ci costringe a cercare riparo in oasi condizionate. Io raccatto una rivista per la strada e in quei momenti di sintetico refrigerio, leggo che a pochi passi dal nostro hotel, la sera stessa, suoneranno i Flaming Lips. In America suonano presto, quindi devo convincere mia moglie che a Las Vegas è meglio mangiare un pochino più tardi. E soprattutto che la compagine di Wayne Coyne è un gruppo Pop che potrebbe piacergli.

Il suo sguardo non è facilmente descrivibile per via di quelle sfumature che marcano un viso espressivo. Il suo Amore non è ugualmente decantabile perché supera la soglia terrena. Così “The Terror”, che su disco è un flusso onirico di cosmiche e pessimistiche visioni, dal vivo si scioglie in un liquido che assume connotati sempre più umani, sino a diventare semplicemente l’unica cosa che ci fa assomigliare a esseri dotati di un cuore che batte solo per l’amore.

LOVE… è quello che ci basta.

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Tutte le foto.

(Nicola Guerra)

8 settembre 2013