TV GHOST, “Mass Dream” (In The Red, 2011)

Più che non uscire dagli Anni Ottanta in questo caso verrebbe da dire che se ne esce martoriati. L’immaginario dei ragazzi provenienti dallo stato del Louisiana è un rock decadente e cupo che parte dai Cramps e arriva ai Bauhaus incurante dell’acqua che è passata sotto i ponti. L’esordio “Cold Fish” datato 2009 aveva gettato luce nel caos ma è oggi che i ragazzi prendono consapevolezza dei loro mezzi e partoriscono un dischetto che l’etichetta In The Red (che già li aveva sotto contratto) non poteva lasciarsi scappare. D’altronde a chi non farebbe gola avere nei propri uffici i fratelli tossici degli Interpol? Ovviamente all’etichetta che fa della musica sporca, rumorosa e viva il suo marchio di fabbrica. “Mass Dream” a tal proposito è un disco urticante, pervaso da scosse elettriche e gotico allo stesso tempo; incede imperterrito e incurante dell’aurea derivativa scrollandosi le spalle con rabbia e sofferenza.

Claustrofobia che si trasforma in rock’n’roll, synth dall’oltretomba, riff ipnotici e voce disperata che nemmeno cerca redenzione; questi più o meno gli ingredienti nei quaranta minuti che si assomigliano (unico limite che scompare alzando il volume) e che non spiccano per originalità ma che sanno certamente colpire in punti nevralgici. Ora immaginate di vederli suonare nel vostro scantinato preferito, con le ragnatele al posto delle luci, i topi al posto del buffet e il caos al posto del relax. Attaccheranno scoordinati e violenti “Sleep Composite” e “Doppleganger” e tutto non vi sembrerà come prima. Anche se il prima è già esistito.

65/100

(Nicola Guerra)

21 luglio 2011

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