EAGLES OF DEATH METAL, Death By Sexy (Downtown, 2006)

Probabilmente se il randellatore di pelli degli Eagles Of Death Metal non fosse Josh Homme nessuno di noi se li filerebbe di striscio e fra gli accaniti dello stoner un disco come questo non sopravviverebbe neanche fino alla terza traccia. Loro ne sono coscienti e, giustamente, se ne fregano bellamente.

Già dall’esordio l’idea era quella di puro divertimento alla faccia delle aspettative con le quali loro stessi giocavano di gusto, la dichiarazione di essere come “gli Eagles del death metal”: gruppo da cazzeggio immerso in una riproposizione ignorante dei vecchi standard del blues-rock, del glam, del country elettrico e del rock’n’roll più classico. Grande simpatia vedendo Jesse “The Devil” Hughes, un Freddie Mercury vestito da Village People, lanciare falsetti su “Smokestack Lightning”. Peccato che da quel disco tutto nella loro musica sia rimasto immutato. Certo, il loro non sembra proprio un gruppo ricco di ambizioni evolutive, ma questo non vuol dire obbligarci ad ascoltare un disco di trentasette minuti che sembrano durare il doppio. La formula è la stessa identica, se non che una produzione più pulita, affidata allo stesso Josh Homme, allontana la spensieratezza di “Peace Love And Death Metal” (che era fondamentalmente un disco di demo) e avvicina il tremendo timore che questi stiano facendo sul serio. Perché non basta una “Chase The Devil” – della serie delle cavalcate rock’n’roll più selvagge, come un Elvis sparato al doppio della velocità – per oscurare il piattume di tutti gli altri blandi pezzi fotocopia che ora non possono più giocare sull’effetto sorpresa. Non ci chiediamo più cosa combinerà stavolta il nostro Josh Homme, perché già lo sappiamo.

Certo, qualche fanatico riuscirà anche ad accontentarsi e trovare le motivazioni per apprezzarlo, non ho dubbi. Ma se in passato, immersi in una marea di dischi inutili, brillavano per simpatia, ora con questo “Death By Sexy” gli Eagles Of Death Metal cadono direttamente nella fornace di Lucifero in persona. Chissà qual è il contrappasso per la produzione di sottobicchieri…

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