ES, The Mister Cervello LP (Fosbury Records, 2002)

Ecco un disco spassoso. Che non significa che la musica di “The Mister Cervello LP” sia sciocca, ma solo che gli es possiedono il dono dell’ironia e della leggerezza. Hanno un atteggiamento che ricorda i vecchi They Might Be Giants, per il gusto di certi suoni giocosi e per i testi surreali.

Ma il gruppo veneto mostra anche una passione per post-rock e la scena tedesca degli anni ’70. Il risultato è questo disco stravagante, un concentrato di canzoni bizzarre che vanno spesso a segno. In alcuni casi sono scherzi messi in musica dal ritmo saltellante come “Hipster testamatta popstar ” o “Judy california”, oppure stralunate dediche alle praline alla nocciola, “Praline” appunto. Anche se poi gli episodi migliori sono proprio quelli più regolari.

A volte sono brani rifiniti, come il singolo “Endo”, micidiale assalto melodico, o ancora una ballata acustica piazzata come traccia nascosta, ma dopo appena tre brani. Giusto per sottolineare lo spirito del gruppo. Alla lunga però esce anche un lato più riflessivo e complesso, che pur conservando qualcosa della follia che contraddistingue gli Es, mostra un umore differente. I suggestivi frammenti musicali di “Moser a roubaix” e “Il diavolo probabilmente”, ma soprattutto il dipanarsi di “Comfortevole/Azzurro superiore”, che ha momenti quasi intimi, portano la seconda parte di “The Mister Cervello LP” in una direzione inattesa. Le atmosfere sono spesso soffuse, a volte fragili. “Uomo uovo” è un brano malinconico costruito su chitarra, un leggero tappeto ritmico e una tromba, ricorda gli ultimi Notwist.

Gli stessi toni trattenuti rendono affascinanti anche “Musicardiaca” e “L’uomo incapace”, che pure conservano una vena leggera che li allontana dalla seriosità di tanto post-rock attuale. Un disco insomma a cui non mancano le idee, persino troppe si direbbe, ma certo che non può annoiare.

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