PULP, We Love Life (Universal, 2001)

Proprio come nell’ultimo, emotivamente generoso, romanzo di Nick Hornby. Là le prime sessanta pagine, qui le prime tre canzoni. Una insostenibile sensazione di freddo ed aridità. E ciò che lo scrittore britannico riusciva ad esprimere raccontandoci di un matrimonio spento e demotivato, i Pulp lo ricreano sparandoci due stanchi rockacci più un gelido esperimento trip-hop.

Poi qualcosa cambia. La natura prende il sopravvento e gli alberi (“The Trees”) cominciano a cantare di amori dissolti nel nulla. Perché non si è voluto, perché non si è potuto. Una delle (poche) canzoni realmente strazianti ascoltate nel 2001, “The trees”. Ma figlia di uno strazio orgoglioso che, nonostante tutto, resta in piedi e resiste. Un po’ come la band di Sheffield dopo gli anni ’80, la boheme di “Different class” e la depressione post-coitum di “This is hardcore”. Allora, da metà disco il “Walkerismo” è irrefrenabile in tutte le sue componenti: epico (“Wickerman”), drammatico (“I love life” con Jarvis che strilla in preda ad un brutto trip…la Vita, forse), acustico (“The birds in your garden”), psichedelico stile ultimi Mercury Rev (“Sunrise”). Con in mezzo la mazzata sentimentale di “Bad cover version” in cui mr. Cocker si rivolge alla sua ex definendo il suo nuovo amante “una brutta copia dell’originale” tipo “gli Stones degli anni ’80” o la facciata B di “Til the band comes in”. Che era un disco zoppicante di Scott Walker.

Già, Scott Walker, il genio misantropo, qui alla produzione dell’opera: erano trent’anni che non faceva parlare di sé. Una di quelle affascinanti storie rock il suo sodalizio con i Pulp. Come se Battisti, all’epoca, avesse prodotto qualche formazione new-wave italiana (che so? i Denovo, per chi se li ricorda). C’era aria di magniloquenza per “We love life”. Promessa mantenuta. Aspettative confermate. Dietro alle smanie bucoliche dei Pulp, si cela il miglior modo di archiviare musicalmente un intenso 2001. Complimenti e, nonostante tutto il cinismo post-11 settembre, amate la vita…

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