PIXIES, Death To the Pixies (WEA/Elektra, 1997)

I Pixies sono ormai un lontano ricordo quando esce questa insolita raccolta in due cd. Alla guida dell’operazione siedono Black Francis, ufficiale testamentario del gruppo, e Steve Albini, il loro scopritore e produttore ai tempi di “Come on Pilgrim”. I due cd appaiono da subito diversi e distanti tra loro: il primo è una sorta di antologia, dove risiedono le registrazioni tratte dagli album, il secondo è invece la registrazione di un live in Olanda del 1990.
Il primo cd risulta da subito particolare: non si è mai visto un greatest hits con così pochi hits! Si inizia, giustamente, con “Cecilia Ann”, brano strumentale che apre “Bossanova” e si continua con brani sparpagliati, senza molto filo logico (la domanda è: c’era da aspettarsi logica da un gruppo basato sull’illogico?). E se appaiono più che doverose le riprese di “Here Comes Your Man”, “Debaser”, “Wave of Mutilation”, “Caribou”, “Where is My Mind?” e compagnia, sorprende la scelta – piuttosto arbitraria – di brani come “Planet of Sound”, “Dig For Fire” e “U-Mass”, minori, imperfetti. Se la scelta dei primi tre album è notevole (ma poteva essere altrimenti?) la cernita dei brani tratti da “Bossanova” e “Trompe le Monde” è deludente: dove sono finite “All Over the World”, “Ana”, “Motorway to Roswell” e “The Sad Punk”? Perché sono state escluse da una competizione dove avrebbero sicuramente figurato bene? Ogni volta che Black Francis mette le mani sul suo vecchio repertorio sembra volerlo svilire, sembra voler gelosamente custodire il suo passato, forse consapevole di non poterlo più ricreare. Il secondo cd, comprendente il concerto, è invece tutt’altra storia: come al solito dal vivo i nostri si dimostrano energici, affascinanti, rumorosi e lineari nell’asimmetria. E per rendersene conto basta andare a ritrovare quei brani già presenti nel primo cd. Le versioni di “Monkey Gone to Heaven” e “Gouge Away” sono eccezionali, coinvolgenti, deliranti, e rasenta la commozione sentire la ripresa di canzoni come “Isla de Encanta” , “Broken Face” e “Something Against You”. Mai nessun gruppo pop ha avuto una carica punk così devastante, mai nessun gruppo punk ha avuto una dolcezza pop così rilassante.

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