Tonino Carotone, Midem (Cannes, Francia) (23 gennaio 2001)

Ma quale music business… ma quali magnati della discografia, ma quali grandi fusioni tra major. Midem 2001, il ritrovo della discografia mondiale per decidere il destino della musica su internet? Nooo. niente di più lontano. Ragazzi, datemi retta, a parte i vari gossip sul business della musica il vero evento qui a Cannes è stato lui: il solo, l’unico Tony Big Carot, conosciuto in Italia con il nome di Tonino Carotone.
Nella sala del Mediterranè all’interno del Palais du Festival di Cannes dove ogni anno a fine gennaio si svolge il mercato internazionale dell’industria musicale, in una saletta di meno di un centinaio di metri quadrati, qui c’è stato l’happening!

Di fronte ad una audience sconvolta e pezzi grossi delle Major Tonino non si è scomposto affatto, preceduto da una overture della sua incredibile band che ha reinterpretato la famosa ‘theme’ di Pulp Fiction in versione basso-e-fiati (ben due saxofonisti).
E Big Carot fa il suo ingresso, meglio di Tarantino, meglio di John Travolta. Si comincia: ‘Tu vo fa l’americano. mericano.. mericano”. Tony è già al massimo, irrefrenabile, scatena e doma la sua audience. Tra gli spettatori, quelli che effettivamente potevano capire il suo italiano erano pochi, ma Carota strega con gli occhi e con la voce, a prescindere da cosa dice.
Si continua con successi italiani, ecco una versione ska-reggae di “Sapore di sale” (cantata in itagnolo!!) e dalle liriche completamente sconvolte. Just crazy.
Il successo è indescrivibile. Panico nella sala Mediterranè del Palais du Festival.
Poi un’altro pezzo forte, un classico dal sapore polemico, “Vaticano si… Vaticano no…”. Tonino è il peccatore, il Vaticano non lo ama a suo dire. Lui è uno che ama il sesso, l’amore, le sensazioni forti e in genere la vita intensa, dal futuro incerto. Forse questo è il posto giusto per lui! C’è chi dice che Midem sia nato 30 anni fa alla Martinez, il più noto albergo di Cannes, come ritrovo per discografici in cerca di follie e di notti lussuriose.

Toni è sì un lussurioso, ma non gli frega niente di chi ha davanti, quasi se ne dimentica: “Io non canto per il Papa!” dice a metà concerto “Io canto per la gente semplice, per il popolo…” (N.B. Tutto questo in Itagnolo ovviamente). Poi visto lo sconcerto generato nel pubblico dalle sue dichiarazioni precisa “ohh… beh. canto anche per i commercianti va”. Folliaaa. Il pubblico commosso ringrazia.

Vabe’, si prosegue. Un salto, poi un altro dal suo sgabello in mezzo al palco. Tony gioca e si diverte che rischia di rompersi l’osso del collo ma è contento così. “La Vuela” in spagnolo e “Azzurro” di Celentano versione rock-steady sono il tocco finale, nessuno è più in grado di rimanere fermo e non ballare, il Mediterranè è in delirio e Tony se ne va… anzi torna! E per sua bontà d’animo lo spettacolo si conclude con un bis di “Tu vo fa’ l’americano” che mette tutti in ginocchio.

Non avevo mai visto uno show di Carotone prima di ieri, nè mi sarei aspettato tanto. E’ surreale, è comico, è irrisorio verso tutto e verso tutti. Tonino sembra essere uno che non prende niente troppo sul serio, ha solo voglia di fare musica, bella musica, quella musica: grandi successi italiani degli anni sessanta. La sua hit “E’ un mondo difficile” non è stato mai cantata per esteso ma accennato di volta in volta tra le note di altre canzoni.

Tonino a mio parere è un genio, è tante cose insieme: è un basco, è lo zingaro dei film surreali di Kusturica, è un guappo napoletano dei film di Toto’, è Renato Carosone, è Fred Buscaglione, vestito come un gangstar italo americano anni ’50, è un agitatore, potrebbe cantare in un ristorante in Romagna domani mattina e non accorgersi della differenza. Per lui ciò che conta è cantare. “Canta Tonino. canta!!” vaneggia piu’ volte sul palco, la sua band lo acclama come un dio “tonino-carotone-tonino-carotone…” e lui risponde “vi canto una canzone”. Santo cielo… Demenziale, surreale eppure grande. Questo Dalì della musica latina, con le sue treccine rasta, ha veramente stupito tutti. Dopo il concerto chiedo a Piero, fenomenale saxofonista della band, di farmi fare due chiacchiere con Tonino. Piero è di Milano, durante il concerto, quando non suonava, passava il tempo a ridere con il resto della band. Ecco Tony! Mi dice: “Soy bravo lo se.. ah.. tu eres Italiano. te gusta mi musica? Mi banda, la mia bandaa sii.. pero’ me gusta la musica Italiana y vale.. Rafaela Carra’ puede ser el primer ministro en tu paiz!” “Eh? Che dici Tony?” “Cierto Cierto. Altro que Mussolini. in Espagna existe solo Rafaela. la dictatriz.y despues Renato Carosone, Buscalione.. Y que mas.. en la vida?” Già, che altro c’è nella vita? Che vita intensa Tony.