U2, Under A Blood Red Sky (Island, 1983)

Bono & Co. (The Electric Co.?…) celebrano 5 anni intensissimi, pieni di concerti, dalle cantine ed i pubs agli stadi: insomma, il successo. Lo fanno con un mini LP che è una bomba ad alto potenziale sonoro. Registrato dal vivo, parte negli States, parte nella vecchia Germania Ovest, “Under…” è la fedele testimonianza di cosa fossero gli U2 on stage agli inizi degli anni ’80 e di quali slanci fosse capace il loro pubblico. Ora il sound è più compatto rispetto agli esordi, l’uscita di “War” ha sancito definitivamente la grandezza del quartetto, il quale regala davvero sensazioni epiche e cariche di pathos, senza scadere nel pacchiano. Da “War” i Dubliners estraggono le due perle più conosciute, “Sunday bloody Sunday” e “New Year’s Day”, proponendole se possibile ancor più incisivamente rispetto all’album da studio. Il carisma di Bono sta raggiungendo livelli da vero e proprio santone ed essersi espresso così chiaramente sulla centenaria questione irlandese non fa che aumentarne il fascino. In ogni concerto il cantante brandisce una bandiera del suo paese, sventolandola però…in the name of love. Stupisce favorevolmente, inoltre, la scelta di proporre 2 b-sides (“11 o’clock tick tock” e “Party girl”) su un totale di 8 pezzi. Ancora puri e duri!

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